Mini cervelli per studiare i disturbi del sonno: cosa ci dicono le ricerche

Attraverso delle piccole repliche in versione cyborg del cervello umano, il progetto europeo Nap (twin-on-a-chip brains for monitoring individual sleep habits), coordinato dal centro di Ricerca Piaggio dell’Università di Pisa, si pone come obiettivo quello di studiare i sintomi precoci di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson.
Si tratta di un lavoro complesso e molto importante, capace – attraverso ricerche e approfondimenti di studio realizzati da un’equipe di esperti in collaborazione anche con gli atenei di Friburgo e Amsterdam – di dare indicazioni precise sulla cura, ad esempio, di tumori o appunto, sui disturbi del sonno.

Come funziona il progetto NAP

Gli organoidi riprodotti attraverso questo progetto sono delle micro-repliche fedelissime di un cervello, con tanto di amigdala o materia grigia, dunque la possibilità di monitorare l’attività neurale, ed eventualmente modificarla con interventi esterni, darebbe la possibilità di capire effettivamente cosa succede a livello fisiologico quando si soffre di disturbi del sonno: ovviamente, i potenziali benefici di questo studio sono sotto gli occhi di tutti.
Significherebbe, infatti, poter migliorare la qualità del riposo – e dunque della vita in generale – a milioni di persone in tutto il mondo, e di tutte le età.

Non solo ricerche e studi

In realtà, grandi marchi della moda, dello sport e soprattutto della tecnologia, già da tempo sono arrivati all’importanza di dover contribuire all’analisi di dati sul riposo per i loro utenti, progettando ad esempio smart-watch in grado di immagazzinare una banca dati e delle informazioni necessarie per avere un quadro generale, anche giornaliere, delle attività, dei movimenti e della qualità del riposo dell’utente: numero di passi, ore riposate, chilocalorie assunte, metabolismo, storia pregressa.
L’attenzione di grandi aziende e multinazionali a questo tipo di processi deriva sicuramente da più fattori fra i quali, innegabilmente, anche un sempre maggior bisogno di creare awareness (consapevolezza) sulla salute individuale, riducendo il rischio di obesità e malattie cardiovascolari, solo per citarne alcune.

Monitorare la qualità del sonno: perché è importante

Prestare attenzione alla qualità del proprio riposo è fondamentale perché spesso si tende a fraintendere la quantità col benessere: dormire un certo numero di ore è sicuramente necessario e utile ma non è tutta una questione di tempo.
Durante il riposo possono avvenire – e avvengono – una lunga serie di meccanismi, processi, manifestazioni di cui solo in parte siamo coscienti, come i micro-risvegli o le leggere apnee.
Ecco, monitorare queste manifestazioni, capire se, come e con che frequenza avvengono, potrebbe essere di vitale importanza per stare meglio ed avere una qualità più alta del sonno e della vita in generale, poiché come diciamo spesso…riposare bene significa vivere meglio.
In quest’ottica, allora, implementare le funzioni e i tools di smart-watch e altri strumenti per il sonno, o i risultati di ricerche come quelle del progetto europeo NAP, diventano davvero degli importantissimi punti di partenza per arrivare a saperne sempre di più su come ci “muoviamo” durante il riposo, cosa ci succede, e come prendere eventuali precauzioni per disturbi e problemi del sonno.

Tutto quello che dovete sapere sulla mascherina occhi per dormire

Come orpello di stile, tra iconiche immagini cinematografiche di grandi dive che si svegliano al mattino togliendosela dagli occhi, la mascherina per dormire è entrata nell’immaginario collettivo come un vezzo di moda, un tocco elegante e raffinato per allietare un veloce nap in aereo o in treno, o le notti di vacanza in albergo.

Ma lo sapevate che la mascherina occhi per dormire può avere effetti davvero benefici, sulla vostra pelle e sulla qualità del riposo?

Leggete questo articolo e vi spiegheremo meglio come e quando utilizzare la mascherina occhi per dormire.

Mascherina per dormire: perché utilizzarla?

La maschera per occhi allieta il vostro riposo, sia in vacanza che nella vita quotidiana, poiché permette di rinfrescare gli occhi e di idratare la pelle della zona circostante.

Dopo una giornata faticosa di lavoro – specialmente chi usa molto il pc e apparecchi digitali – la sera si ha la tendenza a provare affaticamento alla vista, una leggera nebbiolina, o sentire i cosiddetti “occhi pesanti”.

Come una sorta di impacco lenitivo, la mascherina da riposo è in grado di riportare sollievo e leggerezza ai vostri occhi, facendovi svegliare più riposati e in forma.

Inoltre, soprattutto quelle di seta (o in altri tessuti di ottima qualità) e quelle di ultima generazione che sono in grado, a contatto con la pelle, di attivare anche un particolare meccanismo di termo-regolazione, sono ottime perché aiutano ad espellere tossine e impurità lasciando l’epidermide più sana e liscia, come una sorta di micro-pulizia quotidiana.

Dormire con  la mascherina: come e quando?

Dormire con la mascherina per gli occhi non ha particolari controindicazioni salvo accertarsi della qualità del tessuto di cui essa è fatta: in commercio, infatti, si trovano anche mascherine realizzate con materiali sintetici, poco traspiranti, assolutamente da evitare per non ostruire i pori della pelle.

Ci sono, al contrario, tante ottime possibilità di acquisto, per tutti i gusti e le tasche: fantasiose e colorate, spiritose e con divertenti messaggi scritti sopra, di seta o lino pregiati o realizzate con fibre naturali…insomma, c’è un vero e proprio imbarazzo della scelta.

Potete usare la mascherina per dormire in qualsiasi circostanza, ma vi consigliamo di tenerne sempre una a portata di mano durante i viaggi sui mezzi pubblici: per un pisolino in treno o un sonnellino di qualche ora su un viaggio aereo a lunga percorrenza, è bene “schermarsi” il più possibile da luci esterne, proteggere la pelle dall’aria a volte viziata dei luoghi chiusi, aiutarsi – con un piccolo e comodissimo filtro – a dare un po’ di sollievo e ossigeno alla pelle.

Le mascherine non sono per nulla ingombranti, vanno ovviamente lavate con regolarità seguendo le indicazioni apposite per il tessuto scelto e riposte in luoghi asciutti e protette, cercando di evitare contatto con polveri e batteri.

Dormire con la mascherina: benessere per la pelle

Durante la notte la pelle “cambia”, anche se impercettibilmente. Tanti piccoli e sottili mutamenti coinvolgono il nostro corpo mentre riposiamo, anche a livello di epidermide.

Cercare di proteggere e mantenere la pelle il più idratata, liscia e pulita possibile – anche con la mascherina per gli occhi – è un ottimo modo per godere di un riposo più duraturo e piacevole.

Quando nevica… si dorme di più? Studi e ricerche

Le condizioni climatiche e ambientali del luogo in cui viviamo influiscono molto sul nostro riposo. Ma come possono una bella giornata di sole, un pomeriggio di pioggia o una nevicata determinare quanto e come dormiamo?
Ebbene, in realtà le connessioni fra i fenomeni non mancano, riguardano il ritmo circadiano ma anche le abitudini che tendiamo a manifestare a seconda degli agenti atmosferici che ci troviamo a fronteggiare. Vediamo insieme, in questo articolo, come il meteo può influenzare il benessere delle nostre notti.

Ritmo circadiano: di cosa si tratta?

Il ritmo circadiano è un meccanismo di auto-regolazione, una sorta di “orologio” all’interno del nostro corpo che, basandosi su alcuni parametri fondamentali come il sistema luci/ombre, scambia informazioni vitali con tutto il nostro organismo, regolando la produzione di ormoni nell’arco delle 24h e conseguentemente l’alternanza sonno-veglia.
È importante conoscere il funzionamento del ritmo circadiano poiché esso può aiutarci a prendere coscienza di alcuni processi interni al nostro corpo – come si scaturiscono e cosa li influenza maggiormente – e a mettere in atto i giusti comportamenti per uno stile di vita più sano ed equilibrato. In altre parole, il ritmo circadiano aiuta a capire come siamo fatti.
Gli stati di sonno e veglia, ad esempio, sono profondamente legati alla regolazione di luce ed ombra. L’attività fisica genera ha effetti che poi ricadono anche sull’umore. L’umore stesso influisce enormemente il riposo.
Ecco che – parlando di condizioni climatiche – in estate, allora, quando le giornate si allungano e la luce solare è maggiore, si tenderà – in maniera generica – a dormire meno mentre in inverno è probabile che il tempo trascorso sotto il piumone aumenti di qualche minuto.

Meno luce solare e più freddo: la combinazione perfetta per dormire un po’ di più

La temperatura ideale per il riposo sta circa sui 18 gradi. In inverno, quando fuori di casa le condizioni sono particolarmente rigide, è probabile che si senta il desiderio o l’esigenza di attardarsi ancora un po’ al riparo di un confortevole piumone.
Il freddo, unito alla diminuzione della luce solare, potrebbe essere un incentivo al sonno.
Al contrario, quando il tempo è bello, la luce è alta fino a tardo pomeriggio e le temperature – anche di notte – arrivano a picchi di calore importanti, il corpo sente in maniera meno importante la necessità di dormire di più.

E…la neve? Un’interessante ricerca al riguardo

Il Dr. Alex Dimitriu, fondatore della Menlo Park Psychiatry & Sleep Medicine in California ha dedicato molto tempo a provare a capire le correlazioni fra meteo e sonno sulla popolazione americana, con particolare riguardo agli effetti della neve.
Abbastanza difficile da sopportare per chi soffre di ansia, depressione e SAD (Seasonal affective disorder), la neve potrebbe in realtà avere, su una buona percentuale di persone, un effetto anche rilassante, ipnotico, in grado di far dormire qualche minuto di più.
Negli studi condotti a proposito – dividendo le aree oggetto di ricerca a seconda delle fasce climatiche e della quantità di neve caduta in un determinato periodo di riferimento – (i precedenti 5 anni) si è visto che durante le tempesta di neve le persone intervistate guadagnavano circa 10 minuti di sonno, sebbene tendano ad andare a letto più tardi o ad avere più problemi ad addormentarsi. Che la neve possa essere, allora, un metodo efficace per dormire di più? Troppo presto per affermarlo con certezza, se non altro… può essere una buona “scusa” per rimanere a letto qualche minuto di più.