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Dimmi dove metti il cuscino quando dormi e ti dirò chi sei

Il cuscino, il migliore amico dei bambini nel momento della nanna. “Simbolo” che ci portiamo dietro anche in adolescenza e maturità, quell’oggetto che ci riporta in qualche modo alle sicurezze di ciò che si riesce a stringere, ad afferrare.
Per alcuni, un accessorio davvero sacro da portare con sé anche nelle trasferte o le vacanze con gli amici.
Supporto fondamentale per la salute di collo e schiena, gadget da collezionare, eterno dilemma fra chi lo preferisce spesso o sottile, optional sempre di scorta negli armadi degli hotel di tutto il mondo. Insomma, il cuscino è presente sempre nella vita di ognuno, ed è difficile staccarsene.
Forse anche perché…

Le posizioni del riposo

Supini, di fianco, a pancia all’insù o con le gambe leggermente rialzate, sono tante e differenti le posizioni del dormire che scegliamo o cambiamo nel corso della vita. Dormire in posizione fetale e abbracciati al cuscino può essere una di queste.
Chi riposa in questo modo, dice la psicologia, sembra voler rimembrare l’infanzia, la sicurezza del nido e di un mondo dove tutto è protetto e delicato.

Chi stringe il cuscino durante la notte probabilmente sta vivendo un periodo particolarmente teso della propria vita, vorrebbe riuscire a tenere tutto sotto controllo, gestendo orari e impegni, ma non è cosa sempre facile e allora il cuscino può funzionare come “calamita” su cui scaricare le tensioni accumulate durante la giornata.

Se chi rifiuta il cuscino, gettandolo via mentre dorme, tende alla ribellione e a desiderare un atto di libertà incontrastato, chi dorme con più cuscini sta vivendo un momento delicato e fragile con le proprie emozioni; chi usa questo accessorio come “barriera” fra sé ed il proprio partner, probabilmente ha bisogno di risolvere dei conflitti nella relazione mentre chi lo mette fra le gambe forse si sente piuttosto solo.

Ogni posizione del cuscino, insomma, tende a testimoniare piccoli ma significativi cambiamenti ed evoluzioni in corso nella nostra vita: è significativo dunque prestare attenzione a come si dorme e a quanto di noi affidiamo a questo oggetto – simbolo.

Perché un buon cuscino è davvero importante

Indipendentemente da come lo si collochi, vien da sé che dormire con un cuscino di prima qualità è necessario non solo per le nostre emozioni ma in questo caso anche per la salute.
Scegliere un cuscino anallergico che si adatti naturalmente alla curvatura del collo e della schiena è fondamentale per prevenire cervicale ed altri danni alla colonna.

Il cuscino perfetto per noi dipende da molte variabili, fra cui la conformazione fisica (il peso e l’altezza), la posizione del riposo e i gusti individuali (lo spessore più alto o più sottile, la durezza).

Per quanto riguarda la composizione e il materiale, le fibre naturali di rivestimento come il cotone nel Cuscino Eco o la fodera in Tencel e Biocotone del cuscino zenO, sono l’ideale per chi cerca maggiore traspirazione.

Le fibre naturali infatti sono molto più traspiranti rispetto a fibre sintetiche come il poliestere, il Tencel inoltre cattura l’umidità corporea e la distribuisce lungo la superficie, per una sensazione asciutta e fresca sulla pelle: sono inoltre fibre anallergiche ed antiacaro, grazie alle loro caratteristiche intrinseche.

Se scegliete il memory foam, che ha proprietà elastiche e di flessibilità notevoli, state pur certi che farete una scelta innovativa e valida per la salute della vostra schiena e del collo, se invece siete alla ricerca di un cuscino naturale o maggiormente traspirante, valutate l’imbottito in Kapok, una fibra naturale, estratta dall’omonima pianta, traspirante e confortevole, morbida come il cachemire.

Insomma, quando si parla di cuscini, l’attenzione deve rimanere sempre puntuale e attenta. Per ricevere maggiori informazioni non esitate a scriverci, un esperto del sonno vi potrà fornire i migliori consigli.