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Night Eating Syndrome (NES): cos’è e come curarla

Uno spuntino a tarda notte, perché si è fatto le ore piccole, o svegliarsi in preda ad un crampo allo stomaco per la fame non è un problema, se capita saltuariamente e per una ragione ben precisa.
Quello di cui parleremo oggi, in questo articolo, è invece ben diverso: si tratta infatti di una sindrome ben identificata, un disturbo dell’alimentazione a cui è associato il nome di Night Eating Syndrome (NES) e riguarda tutti coloro che tendono ad abbuffarsi nelle ore notturne, perdendo evidentemente anche il sonno.

NES: come riconoscerla?

Se vi capita con frequenza di:

  • Svegliarvi varie volte durante la notte – anche più di tre in maniera consecutiva – e avere la sensazione di non riuscire a riprendere sonno senza prima aver mangiato;
  • Saltare la prima colazione con un senso di disgusto all’idea di ingerire cibo di prima mattina;
  • Aver consolidato, ormai da tempo, una tabella alimentare poco regolare, sia negli orari che nelle quantità del cibo

allora forse varrebbe la pena prendere in considerazione l’idea di soffrire di un disordine dell’alimentazione.
Questo disturbo si potrebbe chiamare Night Eating Syndrome e potrebbe influire su stress, ansia, umore e ovviamente sulla qualità del riposo.
Potrebbe inoltre incidere anche sul peso corporeo: è stato infatti notato come la NES sia più comune nel caso di persone che soffrono di obesità.
Più si mangia, più si perde il controllo. Più si perde il controllo negli orari notturni, più il ritmo circadiano si sballa completamente, compromettendo non soltanto la salute fisica ma anche il benessere e la tranquillità emotiva e mentale.
È importante tuttavia ribadire che la fame provata da chi soffre di questo disturbo dell’alimentazione non è una fame reale, quanto un’abitudine, un evento compulsivo che il cervello riproduce in maniera quasi automatica, indotto da una schema di pensieri poco sano, sul quale primariamente bisogna intervenire.

NES: si può guarirne?

Della Night Eating Syndrome chiaramente si può guarire e il primo passo per farlo e stare meglio è ammettere di avere un disordine dell’alimentazione.
Senza ricorrere a farmaci o psicofarmaci, il consiglio più appropriato è quello di rivolgersi ad un terapeuta professionista, in grado coi suoi strumenti di farvi affrontare il percorso più indicato e stimolante per la vostra guarigione.
Importante, è darsi delle piccole e semplici regole per la tabella nutrizionale.

Bisogna infatti cercare di:

  • Stabilire degli orari precisi per mangiare e non derogare
  • Bere molta acqua fra i pasti
  • Non consumare alcolici o caffeina la sera;
  • Non cucinare cibi troppo elaborati, soprattutto nel pasto serale
  • Non saltare mai la colazione
  • Evitare i digiuni prolungati
  • Dedicarsi ad una mezz’ora di esercizi di distensione e stretching prima di andare a letto
  • Praticare attività fisica in maniera regolare
  • Evitare la nicotina e altre sostante che possano indurre alla dipendenza
  • Bere una tisana rilassante prima di addormentarsi
  • Sperimentare tecniche di rilassamento qualora, i primi tempi, gli attacchi di “fame” notturna si ripresentino.