Strafare, si sa, non è la soluzione più azzeccata: impegnarsi attivamente e concretamente in qualcosa, che sia una passione, un lavoro o lo sport, è salutare e benefico.
Ma quando si cerca di andare oltre le proprie possibilità e risorse, sia psicologiche che fisiche, si rischia di soccombere e avere effetti contrari.
Questo vale per tutto, anche, per l’appunto, nell’attività fisico-sportiva.
Più volte, nei nostri articoli, abbiamo ribadito quanto sia importante tenere uno stile di vita dinamico e sano, anche per godere di un sonno di qualità, ma non bisogna eccedere, ad esempio con l’overtraining, e cioè con sessioni sfiancanti di allenamento, che sia a casa, in palestra o al campo sportivo.
Capiamo meglio insieme, in questo articolo, come mai.
Overtraining: perché il troppo allenamento… fa male
Allenarsi in maniera eccessiva, sia per intensità che durata, non è produttivo né per la muscolatura né per la mente.
Per quanto riguarda il corpo, non dare ai muscoli la possibilità di recuperare con un tempo adeguato, può portare i tessuti a sfibrarsi più facilmente, causando infortuni, debolezza, rigidità muscolare.
Da un punto di vista emotivo e di testa, inoltre, si rischia di entrare in uno stato di stress prolungato e costante con una serie di pensieri in loop (“più faccio, più sono felice, se non porto a termine anche oggi il mio allenamento, ho fallito”) che sono negativi e controproducenti.
Al contrario, chi si allena in maniera professionale sa quanto il recupero sia parte integrante dell’allenamento stesso: è proprio nelle sessioni di riposo, fra un training e l’altro, che i tessuti si rigenerano, la massa muscolare cresce, tutto insomma lavora al meglio nel nostro organismo per portare i maggiori benefici e risultati in termini di crescita e miglioramento.
Il sonno: correlazione fra muscoli, allenamento e riposo
Un campanello d’allarme dell’overtraining, che colpisce dunque chi sta mettendo troppo sforzo il proprio corpo, è proprio l’insonnia: quando i muscoli sono iper-tesi e sfibrati, si dorme meno e in maniera peggiore.
In generale le ricerche e i sondaggi in materia testimoniano come siano soprattutto i più giovani coloro che tendono a dormire meno in favore di un allenamento in più, o più duraturo.
Questo però è assolutamente sbagliato: proprio mentre si dorme, infatti, si attivano tutta una serie di processi fisiologici che portano mente e corpo non solo a rilassarsi, ma anche a “rielaborare” le informazioni acquisite durante l’allenamento, facendo sì che i muscoli crescano, si distendano, e che il corpo lavori.
Anche se noi non ce ne accorgiamo.
In generale, bisognerebbe considerare il riposo come parte integrante di una sessione di allenamento, oltre a migliorare il recupero in caso di un infortunio muscolare o di una malattia.
Possiamo infatti considerare il sonno come una sorta di antibiotico naturale: quando si hanno le difese immunitarie più basse – un riposo di qualità aiuta ad essere più forti, sani e di conseguenza ci si ammala meno di frequente.
Dunque, anziché portare all’estremo la resistenza e le energie del vostro corpo con le sessioni di addominali o con la corsa, ricordate che un buon allenamento deve sempre controbilanciare gli sforzi profusi con il recupero necessario.