Chi pratica molta attività sportiva, per questioni di agonismo ma anche di passioni amatoriali, sa bene quanto il recupero fisico, la rigenerazione dei muscoli, sia essa stessa una parte integrante e fondamentale del processo di allenamento.
Erroneamente, molte persone sono convinte che più si allenano, cioè più aumentano la frequenza e la cadenza delle sessioni, più otterranno risultati strabilianti nel minor tempo.
Pensano dunque che andare in palestra 6 giorni su 7 sia il booster più efficace per avere un fisico snello e tonico in poche settimane.
Ma il corpo non è una macchina telecomandata: ha equilibri, variazioni, tempi assolutamente delicati, necessari, ed ha bisogno anche di periodi di stop, di riposo, affinché i muscoli riescano ad assorbire tutto il lavoro accumulato e trasformarlo effettivamente in massa.
Il recupero si suddivide in 3 tipologie:
- Recupero Neurologico: Chi compie molta attività fisica, e più in generale chiunque abbia uno stile di vita dinamico e attivo, naturalmente sforza notevolmente di più muscoli durante la giornata.
Essendo regolati dal sistema nervoso, più si lavora sui diversi muscoli, più esso avrà bisogno di riposare e di “ricaricare le batterie” per il nostro fabbisogno energetico - Recupero Fisiologico: Sali minerali, vitamine, tutte le reazioni fisiologiche che avvengono nel nostro corpo con una rapidità e una continuità costante consentono all’organismo di funzionare in maniera corretta. Per far sì che ogni elemento del nostro corpo dialoghi sempre in sintonia con gli altri è necessario permettere un recupero fisiologico, dell’omeostasi, costante e adeguato.
- Recupero Mentale: Per una qualità della vita più serena, che non contempli le parole “ansia” e “stress” nel suo vocabolario, così come per un rendimento migliore delle performance sportive, bisogna prestare massima attenzione al benessere mentale, facendo sì che la testa si disintossichi dai pensieri negativi e l’organismo nel suo complesso ne benefici.
E il sonno? Come si può far lavorare i muscoli dormendo?
Quando parliamo di riposo, ebbene sì, non intendiamo soltanto quello costituito da un pomeriggio di inattività in palestra ma in particolare quello notturno.
Mentre riposiamo, il GR – ovvero il Growth Hormone, l’ormone che “regola” la crescita muscolare ed ha anche la funzione di bruciare i grassi – aumenta: vien da sé che più ci alleniamo con costanza e regolarità, maggiore è la quantità di riposo di cui abbiamo bisogno affinché il nostro organismo sintetizzi in maniera ottimale gli sforzi e le energie spese.
Dormire, in particolare durante le fasi di sonno profondo, aiuta a smaltire l’acido lattico, migliora la capacità di sintetizzare il glicogeno nel nostro corpo, aiuta la concentrazione e rinforza il nostro sistema immunitario, diminuendo i rischi di infortuni e malattie.
Dormire, però, non è un atto meccanico che riesce sempre con facilità estrema e ritmi identici: c’è chi soffre di disturbi del sonno, chi ha sedimentato cattive abitudini che inficiano sulla routine del riposo, chi pensa addirittura di poter rinunciare a qualche ora di sonno perché il suo corpo “non ne ha bisogno”.
Niente di vero: occorre, anzi, riposare in maniera regolare e sana, rispettando il naturale ciclo sonno-veglia e il ritmo circadiano, ovvero quella sorta di orologio interno, che si basa sulla regolazione di luce ed ombre, e che scandisce processi e funzioni in modo che il nostro corpo lavori alla perfezione.
Dunque, dateci dentro con lo sport e l’attività fisica, perché il movimento fa sempre bene.
Ma bilanciate con la giusta dose di riposo, per un recupero sano e necessario.
Per cercare di riposare bene, bisogna partire dall’acquisire buone abitudini di rilassamento e perché no, anche scegliendo il materasso ideale.
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