Il fatto che la maggior parte della popolazione abbia ormai interiorizzato come unica modalità di riposo quella del sonno monofasico (cioè il riposo gestito in una sola tranche notturna), non vuol dire che siamo di fronte ad una scelta obbligata e giusta.
La scienza ancora non è concorde sulla risposta ma sicuramente la storia mette in luce tutti i cambiamenti che sono avvenuti da quando, per esempio nell’antichità, era una prassi molto comune quella di dormire, per un tempo anche più prolungato, durante il giorno.
Sonno bifasico e polifasico: cosa sono?
Ecco allora che l’esempio più popolare di sonno bifasico, per l’appunto, è proprio il riposino pomeridiano, che si può protrarre fino ad una o addirittura due ore di sonno, con conseguente riduzione della quantità di ore dormite durante la notte, dividendo, in pratica, il riposo in due momenti distinti della giornata il momento.
Se il bifasico è comunque una modalità di riposo diffusa, basti pensare alle pennichelle pomeridiane di bambini e anziani, ultimamente si stanno sviluppando anche nuove esperienze di sonno polifasico, dove le giornate sono scandite da brevi e continui momenti di sonno-veglia, con una modalità ben differente dall’unico turno di riposo notturno “tradizionale”.
Come dicevamo, sui pro e i contro del sonno bi e polifasico la scienza non ci fornisce delle risposte univoche: ci sono diversi studi sviluppati sulla materia negli ultimi anni ma il focus delle varie ricerche, e di conseguenza anche i risultati finali, cambiano sensibilmente.
Si può però affermare che il riposino pomeridiano, di massimo venti minuti, può essere un efficace aiuto per recuperare un po’ di energie e affrontare più serenamente a giornata, soprattutto per quelle persone che soffrono di disturbi del sonno.
Il sonnellino pomeridiano del sonno bifasico: vantaggi
Sebbene con la vita frenetica, lo studio e gli impegni lavorativi dell’età adulta si perda questa usanza molto comune invece fra i bambini, si potrebbe dire che il pisolino ha davvero diversi effetti benefici sull’organismo.
Un veloce sonno a metà della giornata, secondo alcuni studi, ci può aiutare a:
- Riduce i livelli di stress
- Aumenta buonumore e autostima
- Abbassa la pressione
- Migliora le prestazioni della memoria, l’attenzione e le capacità cognitive
- Stimola la creatività
Prendersi una breve pausa dal ritmo serrato e veloce della quotidianità pare abbia enormi potenzialità. L’importante è non far sì che la quantità di tempo si dilati fino ad arrivare a 2 o 3 ore di recupero. Quello porterebbe a degli scompensi nel debito di sonno, diventando assolutamente improduttivo e non salutare. Come in tante cose, insomma, quello che conta è sapere dosare con attenzione e parsimonia il tempo da dedicare a ciò che fa stare bene. Riposarsi per qualche minuto nel pomeriggio può non essere sbagliato o nocivo: basta sapersi alzare all’orario prestabilito e rimettersi in marcia.
Chi si è abituato al sonno bifasico, del resto, ormai lo sa bene.