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Stress post traumatico e sonno

Se vi è capitato di subire traumi di una certa intensità, che siano legati a brutti ricordi, incidenti, eventi al alto impatto stressante, sia fisico che emotivo, sicuramente sapete già rispondere alla domanda nel titolo di questo articolo.
I disturbi da stress post traumatico influiscono molto sulla qualità – ma anche la quantità – del sonno, anche parecchio tempo dopo che tali eventi si sono verificati e sono stato – apparentemente – rielaborati.
Come funziona il nostro cervello? E la memoria? Per approfondire meglio i rapporti fra traumi e riposo, infatti, bisogna passare proprio dai processi di funzionamento del nostro cervello e – in particolare – di alcune regioni cerebrali quali ippocampo, amigdala, corteccia insulare.
Tutte queste aree del nostro cervello sono coinvolte in particolari e delicati meccanismi di elaborazione, rimozione, vigilanza, a livello di fobie e memorie e non è facile – anche perché gli studi e le ricerche compiute devono ancora trovare validazioni condivisi e scientificamente provate – capirne i meccanismi.
Ma procediamo con ordine.

Di cosa parliamo quando parliamo di stress post-traumatico?

Ogni qualvolta che subiamo un trauma, di natura fisica o emotiva e di una certa intensità, il nostro corpo e la nostra mente lo “registra” e lo conserva in delle piccole scatole ben definite all’interno del cervello.
Quando ci sentiremo di nuovo in pericolo o difficoltà, allora, può essere che si attivino immediatamente dentro di noi una serie rapida di collegamenti che portano il cervello a lanciare un segnale, come una sorta di allarme, così che tutto il nostro corpo si riattivi, richiamando le sensazioni e le emozioni, fra cui anche la paura, delle dinamiche già precedentemente vissute.
I disturbi da stress post-traumatico sono tanti e di vario genere: l’insonnia è una delle più comuni. Fra le persone che hanno subito traumi forti, infatti, la carenza o l’assenza di sonno notturno sembra verificarsi con percentuali abbastanza alte.
Anche incubi, terrori notturni e apnee sono conseguenze molto frequenti legati a eventi traumatici.
La caratteristica, anche abbastanza subdola, che rende spesso difficile individuare e diagnosticare con certezza i disturbi legati ad eventi traumatici, è che possono verificarsi anche dopo un certo tempo dall’accadimento: tempo nel quale il nostro cervello può aver tentato anche di rimuovere l’evento stesso, andando a creare dei corto-circuiti che a livello fisico ed emotivo arrivano poi a creare inevitabilmente stati di malessere anche molto forti.

I disturbi da stress post–traumatico possono incidere sulle condizioni del riposo?

Per cercare di porre rimedio alle sofferenze del sonno legate ad eventi traumatici, si può tuttavia suggerire una lista di accortezze e consigli da tenere a memoria.
Fra questi:

  • Prestare attenzione all’igiene del sonno (allontanando, ad esempio, dalla stanza da letto le fonti di inquinamento acustico e visivo come schermi di pc, tablet e televisori).
  • Curare il proprio regime alimentare
  • Praticare tecniche di rilassamento prima di coricarsi
  • Usare macchinari per la riproduzioni di rumori bianchi, utili al rilassamento
  • Fare un bagno caldo prima di entrare sotto le coperte
  • Evitare dibattiti, situazioni stressanti e ansiogene, soprattutto negli orari serali
  • Darsi orari precisi e regolari di addormentamento e risveglio
  • Praticare esercizio fisico con costanza