L’Ashwagandha – nota anche come Ginseng Indiano – è un’antica erba medicinale, classificata come tonica ed adattogena che può aiutarti a migliorare il tuo sonno oltre ad avere numerosi benefici per il tuo corpo e il tuo cervello.
Il ginseng indiano – da non confondere con quello cinese – può infatti aiutarti a migliorare le tue funzioni cerebrali e a combattere ansia e depressione.
Cosa si intende con adattogena?
Le sostanze adattogene sono quelle che contribuiscono, in maniera aspecifica, a far crescere la resistenza agli agenti stressanti (o stressor), sia psichici che fisici.
Nella fitoterapia il Ginseng Indiano è considerato uno dei migliori adattogeni naturali e può aiutarti a superare periodi di forte stress: è infatti usato in maniera massiccia nell’Ayurveda (termine sanscrito che tradotto letteralmente significa ”Scienza della Conoscenza della Vita”), come rimedio dei più differenti disturbi.
Le origini
Nonostante il nome ricordi il tubero cinese, l’Ashwagandha in realtà appartiene alla famiglia delle Solanaceae, cioè è imparentata con pomodori e melanzane. Cresce spontaneamente in molti paesi orientali ma si può trovare anche nelle nostre due isole maggiori, Sicilia e Sardegna. Ne esistono ben 23 specie diverse ma solo la Withania Somnifera possiede proprietà medicamentose.
Il nome Ashwagandha deriva dal sanscrito e la traslitterazione in italiano sarebbe letteralmente “odore di sudore di cavallo”. La curiosa nomenclatura pare che derivi dalla convinzione che l’uso di questa pianta dia la “forza di uno stallone” e quindi è volto a richiamare forza e vigore, come un cavallo lanciato in corsa che taglia il traguardo per primo.
Il Ginseng indiano può migliorare il mio sonno?
Il suo nome botanico è Withania Somnifera ed ha una massiccia presenza di alcaloidi che contribuiscono, come il nome latino suggerisce, a migliorare il sonno.
Da studi recenti¹ si è scoperto che le sue foglie contengono trietilenglicole (TEG), sostanza che ha un effetto soporifero.
La pianta è poi ricca di composti attivi come witanolidi o sitoindosidi che la rendono efficace per i più disparati disturbi come l’ansia, la stanchezza cronica, la libido e la fertilità oltre a proteggere il sistema cardiovascolare.
Sono in corso anche studi che stanno mettendo in correlazione l’uso della Ashwagandha contro l’invecchiamento precoce, i reumatismi e l’ipertensione.
Il Moon Milk, la bevanda dei sognatori
Se si vuole provare un modo alternativo per l’assunzione dell’Ashwagandha ecco una piccola ricetta per una bevanda da alternare con le classiche tisane.
Come dicono le nonne non c’è nulla di meglio di una tazza di latte per conciliare il sonno!
Ingredienti
1 tazza di latte (preferibilmente di mandorla o cocco ma va bene anche il vaccino)
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1/2 cucchiaino di curcuma in polvere
1/4 di cucchiaino di Ashwagandha
1 cucchiaino di olio di cocco vergine
Un pizzico di cardamomo (o, in alternativa una o due bacche) e uno di pepe nero macinato e di noce moscata.
Procedimento
Scaldate il latte a fuoco medio e aggiungete le spezie continuando a mescolare. Abbassate poi la fiamma, aggiungete l’olio di cocco e continuate a cuocere per altri 5-10 minuti (un tempo di cottura maggiore ovviamente aumenterà la forza dell’infuso). Una volta spenta la fiamma aspettate che il latte diventi tiepido e poi gustate la bevanda, avendo cura di filtrarla con un colino.
Se volete dolcificare il tutto vi consigliamo un cucchiaio di miele da aggiungere dopo la cottura.
Posso integrare l’Ashwagandha nella mia dieta?
L’Ashwagandha è un rimedio naturale al 100% e può essere integrato in brevi cicli e in dosi calibrate rispetto alle proprie esigenze e al proprio stato di salute.
Per quanto sia molto ben tollerato dal nostro organismo è possibile che vada ad interferire in caso di assunzione di farmaci che hanno diretto effetto sul nostro sistema nervoso (ad esempio in caso di assunzione di antidepressivi o anticonvulsionanti). È buona pratica, nel momento in cui si decide di aggiungere alla propria dieta un integratore, confrontarsi con il proprio medico di base ed evitare l’uso se in stato di gravidanza o in fase di allattamento.
¹Triethylene glycol, an active component of Ashwagandha (Withania somnifera) leaves, is responsible for sleep induction. Mahesh K. Kaushik , Sunil C. Kaul, Renu Wadhwa, Masashi Yanagisawa, Yoshihiro Urade. PLOS ONE Public Library of Science, 2012. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28207892
Le informazioni contenute in questo articolo sono presentate a scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento.