Se n’è sentito parlare molto, negli ultimi anni: attratti dall’idea di una sorta di lucidità e coscienza anche in quello che viene considerato comunemente come il momento di astrazione massima, il sogno, gli studiosi hanno voluto indagare meglio, attraverso analisi e ricerche, la condizione di lucidità onirica, per capire come e se avviene, con quale frequenza, e conseguentemente come poter sfruttare il potere notturno della nostra mente e i messaggi dell’inconscio anche per alleviare episodi di stress post-traumatico o potenziare alcune caratteristiche individuali come la reattività e la creatività.
Che cos’è un sogno lucido?
Un sogno lucido, in gergo filosofico onironautica, è un particolare momento nella complessa dinamica della dimensione onirica dove il sognatore è consapevole di ciò che sta vivendo: è in grado di realizzare, di percepire, che sta sognando, e può dunque parzialmente anche cambiare gli effetti/conseguenze di ciò che sta accadendo.
Se ci si sta chiedendo quanto sia “semplice” raggiungere una dimensione di lucidità onirica, beh… la risposta è: nient’affatto.
Le numerose ricerche sui sogni lucidi, che hanno preso a campione un generoso numero di volontari sottoponendoli a prove ed esperimenti differenti, hanno dimostrato come lo stato di lucidità sia delicato, raro (spesso si confonde il sogno lucido con il “falso risveglio”) e tuttavia possibile.
Si tratta di una sorta di allenamento, di esercizio: tipica della fase REM, caratterizzata dal rapido movimento degli occhi – quella, infatti, dove si sogna con più frequenza – la lucidità onirica è strettamente collegata col monitoraggio del movimento degli occhi.
Aumentando la capacità di reazione ad alcuni stimoli e movimenti, si è passati ad indagare una correlazione fra i miglioramenti di questi movimenti durante il sogno e quelli che ci potrebbero essere anche nella vita reale.
Perfino gli incubi, i traumi e le visioni angosciose, dunque, potrebbero avere, grazie al sogno lucido, la possibilità di una riduzione percentuale importante.
Come avere un sogno lucido: 4 pratiche d’induzione
i metodi per indurre un sogno lucido sono diverse, divisibile in 4 modalità:
- MILD (mnemonic induction of lucid dreams): Questo metodo, il più utilizzato, consiste nel focalizzare la nostra mente e tutta la nostra attenzione nel voler riconoscere il momento del sogno.
- CAT (cycle adjustment technique): Questo metodo è molto efficace ma richiede costanza, consiste nell’amplificare lo stato subconscio d’allerta durante la parte finale della fase REM del riposo, in pratica, dovremo modificare il nostro ciclo del sonno, svegliandoci 90 minuti circa, prima dell’orario abituale della sveglia e continuare nel tempo fino a quando non diventi un’abitudine, a quel punto dovremo riprendere i nostri orari precedenti.
- WBTB (wake back to bed): Questo metodo è un mix dei due precedenti metodi, dovremo acquisire l’abitudine di svegliarci circa 6 ore dopo esserci addormentati, rimanendo svegli e vigili per un’ora, mantenendoci concentrati nel raggiungere e riconoscere il sogno, esattamente come nella fase MILD, al termine dell’ora, dovremo tornare a dormire. Modificando le fasi REM andremo ad avere più possibilità di entrare in un sogno lucido.
- WILD (wake initiated lucid dreams): Questa ultima tecnica consiste nel rilassare il corpo assecondando la materializzazioni di immagini nella nostra testa, lasciando andare il pensiero fino a quando non si inizia a sognare, mantenendosi comunque coscienti, senza addormentarsi veramente.
Tendenzialmente i fattori chiave sono la costanza nel ripetere una o il mix di più tecniche, nel tempo, fino a quando il corpo non si sarà abituato al cambiamento, con l’aumentare della padronanza della tecnica, aumenterai la frequenza dei sogni lucidi e ti sentirai il potere di agire nel sogno.
Le sette fasi di Tholey
Paul Tholey, studioso e professore universitario che ha dedicato all’universo onirico buona parte della sua vita e delle sue ricerche, ha elaborato una scala in sette fasi che caratterizza momenti precisi del sogno lucido.
Queste fasi, che partono con la consapevolezza del sognatore di stare sognando e finiscono con la “lucidità del ricordo”, ovvero la possibilità, per il sognatore, di rammentare con esattezza e ricostruire ciò che è successo nell’astrazione, attraversano diversi step, passaggi che implicano la “lucidità delle scelte”, la “lucidità della coscienza”, la “lucidità della vita reale”, la “lucidità della percezione” e quella del significato.
In altre parole, attraverso un graduale scivolamento del sognatore nella dimensione lucida del sogno, si attraversano momenti che toccano sfere e ambiti trasversali, dalla percezione dei sensi alla consapevolezza dell’accaduto, da stati di generale confusione a prese di lucidità.
Il sognatore via via si accosta sempre di più al senso di quello che sta sognando, fino a poterne gestire gli effetti cambiandone l’andamento.
Come riconoscere un sogno lucido
Per riconoscere un sogno lucido, dobbiamo imparare ad essere consapevoli di star vivendo un sogno e non la realtà, per farlo dovremmo raccogliere più indizi possibili ecco alcuni esempi:
- Guardare gli oggetti, le insegne, i volti o meglio ancora le proprie mani, se i contorni non sono nitidi ma sfumati, con buona probabilità stai vivendo un sogno lucido
- Controllare l’orario, se ti è possibile, controlla l’orario di un orologio, si è visto che in un sogno difficilmente i tempi sono coerenti con gli intervalli in cui controlli.
- Prova a saltare, spesso i salti nei sogni lucidi sono innaturali e si può finire per galleggiare letteralmente in aria
I sogni lucidi servono
Secondo una ricerca pubblicata su nature, una maggior frequenza di sogni lucidi è associata ad una maggior attività cerebrale, in particolare nella corteccia e le aree di associazione temporo parietale.
Se invece la loro frequenza è bassa, e se avviene talvolta più “a comando” che naturalmente, possiamo comunque beneficiare degli effetti benefici dell’induzione in sogni lucidi, che sembrano potenzialmente essere moltissimi: dalla riduzione degli incubi a quella di stress post-traumatico legata ad episodi e momenti di blocco interiore vissuti precedentemente.