Elon Musk, attualmente considerato l’uomo più ricco del mondo, con un patrimonio dal valore inestimabile ed una serie di aziende e società che spaziano in settori diversi, dalle neuro-tecnologie alle auto elettriche tanto per fare un esempio, ha recentemente dichiarato di dormire circa 6 ore a notte.
Potrà essere questo il “segreto” del suo successo in termini di produttività?
Beh, se non altro il magnate sudafricano naturalizzato statunitense ha rivelato che non sente l’esigenza di riposare più di quel tempo e che, negli anni – non senza fatica e impegno – ha trovato un proprio equilibrio fra lavoro e “tempo libero”.
Con una serie di interessi e attività così ramificati e onerosi, Musk ha infatti parlato di settimane trascorse lavorando anche 120 ore, di sonnellini fatti sotto la scrivania, di una vita, insomma, spesa completamente per il lavoro e il sacrificio.
Poi, ad un certo punto, l’imprenditore ha deciso di cambiare rotta, riducendo la quantità di tempo settimanale da dedicare al lavoro e ora ammette di essere più sereno.
Sonno e produttività
La storia di Elon Musk, dunque, può esserci d’ispirazione per trarre alcune riflessioni.
- Il tempo del riposo è sacro e vincolante: una buona energia psicofisica, intesa come insieme di risorse e strumenti del corpo e della mente, si ripristina soltanto grazie al bilanciamento di forze spese e forze rigenerate. Dormire bene, e costantemente, è una garanzia per stare meglio ed essere più produttivi.
- Il tempo del riposo ha delle “regole”, ma all’interno di esse ognuno può trovare gradualmente il proprio equilibrio. Dormire 4 ore a notte è poco sano e improduttivo, ma non è obbligatorio dormirne per forza nemmeno 8. L’importante è garantire una corretta routine e igiene del sonno, mantenere delle sane abitudini e seguire il più possibile il ritmo circadiano. Dopodiché sulla differenza di minuti o poche ore, interviene anche la struttura e la genetica individuale ed è possibile che ciò che non va bene per qualcuno, sia assolutamente regolare per qualcun altro.
- Capire quando “staccare” è necessario (ed è comunque un gran segno di intelligenza): anziché pensare di essere invincibili e indistruttibili, tutti i più grandi leader e imprenditori, sanno che arriva un momento in cui diventa fondamentale mollare la presa sul lavoro, allentare il ritmo, e concedersi uno spazio di riflessione, di benessere, di riposo. Esso è parte stessa di un’ottima “strategia” professionale giacché le energie non sono un pozzo senza fondo ma si possono disperdere, possono finire. Sta al singolo capire quando è tempo di fermarsi a riposare.
Dormire bene: non solo quanto ma anche come
Ricordiamoci inoltre che dormire bene non significa solo garantire al proprio corpo una quantità di ore riposate sempre costante ma anche un’ottima qualità del sonno.
Il vero risposo è nelle ore di sonno profondo, il segreto per dormire poco e ricaricarsi è di aumentare al massimo le fasi di sonno profondo e ridurre al minimo le fasi iniziali di sonno leggero.
Il sonno leggero è spesso prolungato da eccessivo stress, pensieri, stile di vita ma anche dalla scomodità del materasso…
Il sonno profondo – invece – aumenta con buone pratiche abitudinarie e gestione dello stress, ma anche addormentarsi in un luogo ideale dove non si corre il rischio di svegliarsi per rumori molesti e su di un materasso che ci permetta di dormire bene, senza doverci svegliare per l’eccessivo caldo o per indolenzimenti.
In questi torridi periodi estivi, ad esempio, potremo fare una riflessione sulla temperatura corporea e su come dormire su materassi con proprietà termo-regolatrici, in grado di distribuire e bilanciare il calore del corpo anche rispetto alle temperature esterne, facilita l’addormentamento garantendo un benessere più prolungato e profondo.