Come addormentarsi in 2 minuti

Dormire bene è importante; molte persone soffrono di insonnia, ma ce ne sono molte altre che hanno difficoltà ad addormentarsi.

Lo stress ed i ritmi di vita sempre più frenetica aumentano le preoccupazioni, rendendo difficile addormentarsi in tempi brevi. Se anche tu hai questo problema, scopri allora la tecnica messa a punto dalle Forze Speciali degli Stati Uniti, che premette di addormentarsi in 2 minuti.

Il metodo dei Navy Seal

Questa speciale tecnica, codificata nel libro “Relax and Win: Championship Performance” del 1981, è utilizzata dal corpo speciale americano dei Navy Seal, per agevolare il sonno ai soldati che si trovano in prima linea: dormire bene, infatti, riduce la fatica e garantisce ai soldati di non abbassare i livelli di attenzione.

Come funziona

Il metodo è diviso in 2 fasi.
La prima, punta a eliminare le tensioni muscolari:

  • rilassa i muscoli del viso, compresa la bocca, gli occhi e la lingua;
  • posiziona le spalle più in basso possibile rilassando le braccia;
  • espira cercando di distendere il busto;
  • infine, decontrai le gambe, partendo dalle cosce e arrivando alla punta dei piedi.

La seconda parte, che dura circa un minuto e mezzo, serve a liberare la mente, eliminando pensieri e preoccupazioni.
Per farlo, concentrati pensando, per 10 secondi, ad una fra queste 3 situazioni:

  • immagina di essere sdraiato su un’amaca di velluto nero, che oscilla silenziosa in mezzo ad una stanza buia;
  • immagina di essere su una canoa, in mezzo ad un lago calmo, circondato da un cielo azzurro;
  • oppure inizia a ripetere “non pensare, non pensare…” per 10 secondi.

La tecnica funziona?

La tecnica ha una percentuale di efficacia del 96%, almeno secondo chi l’ha inventata, ma per diventarne dei veri esperti, deve essere praticata per almeno 6 settimane.

Secondo te è efficace? Hai una tecnica differente, per addormentarti?

Materasso per bambini: quale scegliere?

L’arrivo di un nascituro porta i genitori ad acquistare nuovi prodotti, pensati appositamente per la prima infanzia. Ma qual è il materasso più adatto per i bambini?

Già, si pensa alla culletta, al lettino a cancello, ma si ignora quanto sia importante il materasso. Eppure, i neonati dormono in media 16 ore al giorno ed i bambini dai 3 ai 5 anni fanno fino ad 11 ore di sonno: ecco perché il giusto materasso è una scelta importante per lo sviluppo del bimbo.

Ecco 5 cose da considerare:

1. Sicurezza

Il materasso deve anzitutto essere un prodotto sicuro, visto che i bimbi verranno lasciati per ore, spesso senza sorveglianza. Scegli quindi un prodotto che abbia le stesse dimensioni del letto, per evitare che il bambino possa incastrare gli arti fra il materasso e la struttura del letto.

2. Anallergicità ed Atossicità

Evita prodotti che possano attirare allergeni, o peggio ancora che possano emanare sostanze tossiche. Controlla quindi che il materasso abbia tessuti ed imbottiti certificati Oeko-Tex® 100 classe 1, e che le schiume utilizzate nella struttura siano certificate CertiPUR®: tali certificazioni assicurano che il prodotto sia atossico ed anallergico, e che possa essere tranquillamente utilizzato anche da bambini sotto i 3 anni di età.

3. Traspirazione

I tessuti e le schiume del materasso dovranno essere altamente traspiranti, per scongiurare la SIDS, ovvero la morte improvvisa in culla, spesso causata da soffocamento o ipertermia, nonché da improvvisi surriscaldamenti o asfissia.

4. Lavabilità

Scegli un prodotto che abbia un rivestimento sfoderabile e lavabile, per evitare il rischio di infezioni o proliferazioni batteriche ed aumentare l’igiene della “zona riposino”.

5. Giusta rigidità

Il materasso dovrà avere una buona rigidità, ma mai eccessiva, che favorisca la crescita ossea e muscolare del bambino, nonché di farlo dormire nel modo giusto.

Quale prodotto scegliere?

Scegli quindi un prodotto che abbia un rivestimento sfoderabile e lavabile, che sia caratterizzato da schiume traspiranti e, soprattutto, che rispetti le certificazioni CertiPUR® ed Oeko-Tex 100 classe 1.

Fai inoltre attenzione che il tessuto prevenga la formazione di irritazioni cutanee, in modo che possa donare ai più piccoli un sonno confortevole e con la massima sicurezza possibile.

Come pulire il Materasso?

Il bel tempo dà a tutti la possibilità di fare le pulizie stagionali; potrai quindi pulire anche il tuo materasso. Ma sai farlo correttamente ed eliminare, in modo semplice e veloce, le macchie più comuni? Leggi questi 6 consigli, che ti aiuteranno a mantenerlo come se fosse nuovo.

Il sudore, la polvere, piccole epistassi dal naso, umori corporali: tutto può contribuire a macchiare il tessuto del tuo materasso. È quindi molto importante mantenere il livello igienico di un prodotto dove, mediamente, trascorriamo 1/3 della nostra vita, magari con l’utilizzo di metodi naturali.

Scopri quindi questi 6 consigli per mantenerlo pulito e regalarti un riposo “sano”:

1. Esponi all’aria il tuo materasso

Nelle giornate più calde e soleggiate, puoi togliere le lenzuola ed il coprimaterasso all’aria, aprendo le finestre, senza esporlo direttamente al sole: asciugherai così i ristagni di umidità su tessuti ed imbottiti, eliminando al contempo la gran parte degli acari della polvere.

Ricordati sempre che questa operazione deve essere fatta insieme alla pulizia di lenzuola e coprimaterasso, meglio se fatta a 60° per eliminare acari, batteri e muffe.

2. Utilizza l’aspirapolvere

Passa il tubo dell’aspirapolvere, protetto da un panno leggero, su tutto l’esterno del materasso, per eliminare la polvere e facilitare l’eventuale rimozione delle macchie presenti sul tessuto.

zeno Materasso - come pulire la polvere dal materasso

3. Usa il “metodo della nonna”: il bicarbonato!

Il Bicarbonato di sodio è un ottimo disinfettante: mettine una bella manciata su tutto il materasso per un’oretta, successivamente aspiralo con l’aspirapolvere: renderà il tessuto e l’imbottitura più freschi e puliti.

4. Pulisci le macchie

Se il tessuto del tuo materasso non è sfoderabile e lavabile, puoi pulire le macchie utilizzando un panno imbevuto in un detergente neutro, dopodiché rimuovere tutto con un altro panno umido. Rimuoverai con facilità le macchie di sudore, e diminuirai sensibilmente le altre macchie più resistenti.

5. Rimuovi la muffa

Se il 10% della superficie del materasso presenta la muffa, non ci sono rimedi: il materasso va subito cambiato con uno nuovo, soprattutto per una questione igienica. Se invece ci sono piccole tracce di muffa, non tutto è perduto: la potrai togliere con un panno umido utilizzando acqua ed una piccola dose di candeggina.

6. Se non si riesce a pulire il materasso

Certe macchie, o la muffa persistente, non sono trattabili, ti porrai quindi difronte ad una scelta: tenere il vecchio prodotto, ormai igienicamente compromesso, o acquistarne uno nuovo, magari più performante ed ergonomico.

Il materasso non è un complemento di arredo, ma un vero e proprio strumento di benessere, che deve aiutarci a ricaricare il nostro organismo dopo una giornata di lavoro: un nuovo materasso ti consentirà di affrontare le prossime notti riposando su un prodotto libero da acari, batteri e muffe, regalandoti quel sano sonno ristoratore di cui tutti abbiamo bisogno.

Cosa vuol dire “Materasso Ortopedico”?

Le differenze tra un materasso Ortopedico ed uno certificato Dispositivo Medico

I medici del secolo scorso, a chi lamentava dolori alla schiena, consigliavano un “materasso ortopedico”.

Un materasso molto rigido, solitamente un materasso a molle: si riteneva infatti che, chi aveva problematiche alla schiena, dolori articolari, infiammazioni o ernie alla colonna vertebrale, le potesse risolvere dormendo su un materasso duro.

Questa convinzione si basava sul fatto che, prima dell’introduzione dei materassi in Memory Foam, quasi tutti i materassi erano con le classiche Molle Bonnell.

Questi materassi avevano 2 rigidità: chi aveva mal di schiena preferiva riposare sul materasso “rigido”, perché, rispetto al “morbido”, non si deformava nel tempo e sembrava più robusto.

Più il materasso era rigido più era considerato come miglior materasso ortopedico.

In realtà, non c’era mai stato nessuno studio approfondito che accertasse l’efficacia del materasso per chi soffriva di mal di schiena:

I materassi rigidi venivano semplicemente chiamati “ortopedici”, ed anzi alcuni dottori consigliavano di irrigidire la struttura del letto ponendoci, sotto, delle tavole di legno.

materasso memory ortopedico certificato dispositivo medico

Materasso Ortopedico? Meglio Ergonomico “Dispositivo Medico”

Fortunatamente, la moderna scienza medica, nonché gli studi più recenti a livello internazionale, hanno dimostrato che il materasso indicato per chi soffre di patologie alla schiena, non debba essere né troppo duro, né troppo morbido, ma una giusta via di mezzo.

In particolar modo deve essere un Materasso ergonomico, certificato “Dispositivo Medico”, ovvero un prodotto capace di adattarsi all’ergonomia del corpo, alle sue forme, che fornisca il giusto sostegno, evitando di premere sui punti di pressione (come spalle o fianchi) e che mantenga la naturale curvatura della colonna vertebrale e la possa sostenere indipendentemente dalle posizioni assunte durante la notte.

Punti di pressione

Se ti stendi su una superficie troppo rigida, le parti sporgenti del corpo, come gomiti, fianchi o spalle, vengono pressate dal resto del corpo, provocando fastidiosi dolori articolari, indolenzimenti e maggiori ostacoli alla circolazione che spesso causano gambe stanche e gonfie al risveglio.

Per evitare questo malessere, la superficie del materasso deve accogliere, nel modo giusto, tutto il corpo e ridurre il più possibile la pressione nei punti focali:” spalle e bacino”.

Un materasso troppo rigido come può essere quello a molle o troppo morbido come un memory a bassa densità e quindi poca qualità, invece, non elimina questi dolori, ma anzi li aumenta.

Curvatura della schiena

La nostra colonna vertebrale ha una curvatura naturale, una leggera “esse”: cercare di raddrizzarla stressa tendini, ossa e muscoli, causando  dolore al risveglio, fastidiosi microrisvegli durante la notte o nella peggiore delle ipotesi anche infiammazioni articolari.

Il materasso ideale deve seguire la naturale curvatura della schiena, sostenendo al contempo il peso del corpo nel modo ottimale, per regalare un sonno rilassante e piacevole.

Portanza del materasso

La portanza di un materasso è  la misura di resistenza ad un carico: maggiore sarà il valore di portanza del materasso , maggiore sarà la sua rigidità.

La portanza incide molto sull’ergonomia, se hai dolori o problemi di schiena non dovresti optare per un materasso rigido o “ortopedico”, bensì per un materasso ergonomico che sia certificato “Dispositivo Medico”, che possa quindi adattarsi alla tua fisionomia e peso donandoti una maggior qualità di riposo.

Da non confondersi con la densità del materasso spesso espressa in h1-h2-h3, la densità del materasso non ha niente a che vedere con la rigidità, ma con la durata complessiva del prodotto.

Conclusioni

Il nostro consiglio nella scelta del materasso è valutare bene la composizione dei materiali: il nostro suggerimento è per un materasso unico nel suo genere, il materasso in memory zenO, certificato dispositivo medico.

Grazie a 7 zone di portanza differenziata posizionate grazie a studi di fisioterapisti, permette di garantire la minima pressione su bacino e fianchi, oltre a mantenere allineata al colonna vertebrale.

La schiuma ultradensa, in memory progressivo, si adatta a tutte le fisionomie, fino a 130 kg

Come scegliere un materasso in Memory?

I Materassi in Memory sono i materassi presenti sul mercato, perché si adattano splendidamente alla forma del corpo durante il sonno, regalando un comfort personalizzato sulle esigenze di chi riposa.
Nel mercato ci sono tanti tipi di prodotti in Memory Foam, quindi come scegliere il prodotto migliore, più performante ed ergonomico? Scopriamolo insieme.

Osserva le caratteristiche tecniche

Dalla scheda tecnica, infatti, si potrà vedere la qualità del Memory Foam utilizzato: i prodotti migliori hanno una densità non inferiore ai 50 kg/m3, ed una lastra di supporto, in schiuma poliuretanica, di almeno 30 kg/m3: un materasso di questo tipo avrà lunga durata, prestazioni di elasticità ed accoglienza del corpo ottime, si adatterà a qualsiasi corporatura e sarà inoltre molto traspirante.

Uno o più strati?

Un ottimo materasso in Memory, oltre allo strato di supporto, presenta più strati di Memory sovrapposti, per dare un accoglimento progressivo, di solito caratterizzato da una lastra superiore più accogliente ed una inferiore più rigida: in questo modo ammortizzerà meglio il peso corporeo, diminuirà i punti di pressione esterni, come fianchi, gomiti e spalle, e regalerà un comfort senza dolori.

Altezza

Un materasso in Memory di alta qualità, caratterizzato da più strati di prodotto sovrapposti, non potrà quindi avere meno di 22 cm di spessore: prodotti più bassi hanno meno strati di prodotto e sono quindi meno performanti. Ma fai attenzione, quando si parla di spessore, si intende gli strati di schiuma: molti materassi, infatti, hanno tessuti di rivestimento imbottiti, che fanno sembrare la struttura interna del materasso più alta, “drogandone” le dimensioni.

Traspirabilità

Non tutte le schiume Memory sono uguali: sono quelle a “cellulazione aperta”, garantiscono un effettivo passaggio d’aria. Questi prodotti, grazie alla loro porosità ed elasticità, espellono efficacemente l’umidità corporea, regalando notti asciutte e migliorando la termoregolazione e l’igienicità della zona notte.
I materassi più innovativi, inoltre, utilizzano prodotti più avanzati, capaci di una traspirazione 30 o 50 volte maggiore rispetto alle normali schiume Memory presenti in commercio.

Prezzo

Non scendere mai compromessi: un materasso di qualità può durare fino a 10-15 anni, quindi è un investimento da prendere con la massima serietà; dovresti quindi scegliere il miglior materasso possibile, adeguatamente al tuo budget ed alle tue caratteristiche fisiche. E ricorda che un sonno di qualità non ha prezzo.

5 consigli per riuscire a dormire col caldo

Non è semplice dormire bene d’estate, perché il caldo non aiuta a riposare bene e provoca spesso bruschi risvegli, che possono peggiorare la qualità del sonno. L’utilizzo dell’aria condizionata non è salutare, perché può peggiorare lo stato di salute, provocando mal di schiena, emicranie e dolori articolari a causa dello sbalzo di temperatura.

Vogliamo quindi darti alcuni consigli per riuscire a dormire bene durante le notti estive, 5 suggerimenti che ti aiuteranno a migliorare la qualità del tuo sonno:

1. Bevi di giorno

Abituati a bere molta acqua, durante la giornata, per donare al corpo una buona idratazione; attenzione, però, a bere eccessivamente, soprattutto prima di andare a dormire: potresti, infatti, svegliarti spesso per andare in bagno.

2. Mangia le cose giuste

Anche il cibo può aiutarti a dormire meglio. Carboidrati complessi come il pane, la pasta e il riso (meglio se integrali) sono amici del sonno, ed anche verdure come radicchio, insalata, aglio e cipolla e aglio, che hanno spiccate proprietà sedative.
Via libera anche a uova bollite, latte e formaggi freschi, e anche la frutta: le pesche, per esempio, sono utili a rilassare l’organismo.
Gli alimenti conditi con molto sale, pepe e spezie come il peperoncino o il curry, sarebbero da evitare, così come i cibi in scatola o i salumi, per via del loro eccessivo contenuto di sodio.

3. Regalati una doccia tiepida

La doccia tiepida (non fredda) è un toccasana, infatti abbassa gradualmente la temperatura corporea, riduce la sudorazione e rilassa tutto il corpo, preparandolo al meglio ad affrontare la nottata.

4. Attenzione ai tessuti

I tessuti in cotone, preferibilmente di colore chiaro, sono i più indicati, perché aiutano il passaggio d’aria. Utilizzali quindi per il coprimaterasso, per le coperte ed anche per il pigiama e la biancheria intima.

Materasso zenO - Consigli su come dormire col caldo

5. Acquista un ottimo materasso

Attenzione alla scelta del materasso: più il prodotto è di bassa qualità e meno è traspirante. Se vuoi avere notti fresche, senza ristagni di umidità, scegli un prodotto di alta qualità, che possa regalarti quel sano sonno ristoratore che sogni, anche d’estate.

Quanto dura un materasso?

Un materasso ha una durata che varia fra i 7-10 anni, ovviamente se di “buona qualità”: materassi di qualità più bassa, infatti, possono durare molto meno. Successivamente il materasso va cambiato sia per motivi igienici che di usura.

Quando cambiarlo?

Fidati del tuo corpo e dei segnali che ti invia, sarà lui stesso a dirti di cambiare il materasso se:

  • ti alzi il mattino con dolori alla schiena o indolenzimenti;
  • ti svegli con un senso di stanchezza;
  •  durante la notte ti svegli ripetutamente con gli arti appesantiti;

Questi sono tutti campanelli di allarme che, oltre a peggiorare la qualità del sonno, potrebbero, alla lunga, portarti a soffrire di particolari patologie.

Non rimandare l’acquisto

Spesso si rimanda l’acquisto del materasso nuovo, perché ne sottovalutiamo l’importanza: dormire bene, invece, migliora notevolmente la vita, e non dovremmo mai rimandare l’acquisto se dormiamo male o lo facciamo su un prodotto vecchi ed usurato.

Ricordati, infatti, che trascorriamo tutti quasi un terzo della nostra vita dormendo, quindi il materasso deve essere di ottima qualità, altamente performante ed ergonomico. E soprattutto ricordati che è un prodotto che non dura in eterno.

Fai attenzione all’igiene

Ogni notte il corpo espelle fino a mezzo litro di umori corporali e sudore, che in parte si deposita all’interno del materasso. Inoltre, perdiamo circa un grammo e mezzo al giorno di pelle, capelli o forfora: dopo solo 6–7 anni si possono misurare fino a duecento grammi di polvere, composta da particelle organiche ed inorganiche, che restano sempre sul nostro materasso.

Non solo: tutte queste sostanze attirano milioni di ospiti indesiderati: spore, batteri, virus ed acari, nemici di chi soffre di allergia, potranno banchettare nel tuo letto. Pensa che in un materasso usato dieci anni, si annidano fino a due milioni di acari, anche se esporrai all’aria e sanificherai il tuo letto, gran parte di questi microrganismi rimarranno dentro: ecco perché, da un punto di vista igienico, dovresti pensare all’acquisto di un nuovo materasso.

Pronto a cambiare il tuo materasso?

Non fermarti all’apparenza, cura il tuo riposo: il materasso è non è un complemento di arredo, ma un supporto per il tuo benessere quotidiano, che va cambiato all’occorrenza, per aere sempre quel sano sonno ristoratore di cui tutti abbiamo grande bisogno.