Coprimaterasso: perché e quale scegliere

Ci viene domandato spesso se il coprimaterasso, ovvero quella sorta di “pellicola” che sta fra il materasso e le lenzuola, sia utile o no da usare, e se si, quale sia il più adatto da scegliere secondo le vostre esigenze.

La risposta è, per l’appunto, da ricercare in base soprattutto ai vostri bisogni, alle caratteristiche che principalmente ne fate del vostro supporto per il sonno, a chi è il destinatario d’uso (per esempio: adulti? Bambini? Persone con problemi di allergie?)

Insomma…le variabili da prendere in considerazione sono, anche in questo caso, più di una.
Vediamo insieme come orientarci nella scelta del giusto coprimaterasso.

Perché optare per il coprimaterasso

Il coprimaterasso è un accessorio abbastanza indispensabile per il vostro letto, del quale ci sentiamo di consigliarvi di non fare assolutamente a meno.

Le ragioni sono principalmente legate ad un fattore igienico, da un lato, e di traspirabilità, dall’altro.
I coprimaterassi, infatti, aiutano ad allontanare la polvere che si annida sotto al letto e permettono al nostro corpo di non entrare in contatto con germi e acari.

Favorendo la dispersione di umidità corporea, evitando fattori di rischio per le nostre ossa – specialmente per tutti coloro che soffrono di particolari problemi di schiena e collo – il coprimaterasso aiuta a mantenere la giusta regolazione di temperatura e fa sì che il nostro corpo rimanga asciutto e ben protetto.

Coprimaterasso: che cos’è e quale scegliere?

Il coprimaterasso, in buona sostanza, è un lenzuolo con angoli elastici che va messo fra il materasso e le lenzuola regular.
Prestate attenzione a non confonderlo con i topper (informalmente chiamato anche “trapuntino) che invece sono dei supporti imbottiti – ne esistono di diversi materiali – che hanno però tutt’altra funzione.

Servono molto, infatti, per rendere meno rigido un materasso usurato o per unire due reti singole per non soffrire dell’altrimenti consueto avvallamento centrale.

Se vi state chiedendo se i coprimaterassi sono adatti e adattabili ad ogni tipo di materasso – previa, ovviamente la questione legata alle giuste dimensioni – la risposta è si: i coprimaterassi hanno la caratteristica di potersi modulare sui vari tipi di materassi in commercio – compreso, senza dubbio, quelli in memory foam – rendendovi la vita più semplice e il riposo più sicuro e confortevole.

Le caratteristiche di un buon coprimaterasso

Per facilitarvi nella scelta di questo importante ausilio per il riposo, diciamo subito che i coprimaterassi più consigliabili (specialmente se state cercando un alleato formidabile contro germi e acari della polvere) sono quelli in fibre naturali: il cotone sanforizzato, con le sue proprietà traspiranti, che lo rendono irrestringibile e comodamente lavabile a 60° è senza dubbio la scelta che fa per voi.

Le fibre naturali, con le loro qualità termoregolatori, permettono di non soffrire troppo il caldo estivo o il rigido freddo invernale.
Per coloro, invece, che abbiano esigenze legate a bambini piccoli o a persona inferme e costrette a letto per lunghi periodi di tempo, suggeriamo vivamente i coprimaterasso impermeabili: oltre al fattore traspirante, qui, va sottolineata anche la capacità di proteggere il materasso dalle perdite di liquidi.
Insomma…la scelta è varia e come sempre va presa tenendo conto di bisogni ed esigenze personali. Un fatto, però, è certo: coprimaterasso…mai più senza!

Scopri i nostri coprimaterassi

  • Il Coprimaterasso Air Protection 100% Cotone, particolarmente indicato per persone allergiche. Previene la formazione di Acari della polvere, Batteri e Muffe grazie al trattamento Sanitized® Actifresh.
  • Il Coprimaterasso Protection Plus assorbe e trattiene ogni tipo di liquido per 24h. Realizzato in soffice Poliestere cotoniero è dotato di angoli elastici e di uno strato protettivo centrale impermiabile.

Sogno o… son desto? come avere e riconoscere i sogni lucidi

Se n’è sentito parlare molto, negli ultimi anni: attratti dall’idea di una sorta di lucidità e coscienza anche in quello che viene considerato comunemente come il momento di astrazione massima, il sogno, gli studiosi hanno voluto indagare meglio, attraverso analisi e ricerche, la condizione di lucidità onirica, per capire come e se avviene, con quale frequenza, e conseguentemente come poter sfruttare il potere notturno della nostra mente e i messaggi dell’inconscio anche per alleviare episodi di stress post-traumatico o potenziare alcune caratteristiche individuali come la reattività e la creatività.

Che cos’è un sogno lucido?

Un sogno lucido, in gergo filosofico onironautica, è un particolare momento nella complessa dinamica della dimensione onirica dove il sognatore è consapevole di ciò che sta vivendo: è in grado di realizzare, di percepire, che sta sognando, e può dunque parzialmente anche cambiare gli effetti/conseguenze di ciò che sta accadendo.

Se ci si sta chiedendo quanto sia “semplice” raggiungere una dimensione di lucidità onirica, beh… la risposta è: nient’affatto.

Le numerose ricerche sui sogni lucidi, che hanno preso a campione un generoso numero di volontari sottoponendoli a prove ed esperimenti differenti, hanno dimostrato come lo stato di lucidità sia delicato, raro (spesso si confonde il sogno lucido con il “falso risveglio”) e tuttavia possibile.

Si tratta di una sorta di allenamento, di esercizio: tipica della fase REM, caratterizzata dal rapido movimento degli occhi – quella, infatti, dove si sogna con più frequenza – la lucidità onirica è strettamente collegata col monitoraggio del movimento degli occhi.

Aumentando la capacità di reazione ad alcuni stimoli e movimenti, si è passati ad indagare una correlazione fra i miglioramenti di questi movimenti durante il sogno e quelli che ci potrebbero essere anche nella vita reale.

Perfino gli incubi, i traumi e le visioni angosciose, dunque, potrebbero avere, grazie al sogno lucido, la possibilità di una riduzione percentuale importante.

 

Come avere un sogno lucido: 4 pratiche d’induzione

i metodi per indurre un sogno lucido sono diverse, divisibile in 4 modalità:

  1. MILD (mnemonic induction of lucid dreams): Questo metodo, il più utilizzato, consiste nel focalizzare la nostra mente e tutta la nostra attenzione nel voler riconoscere il momento del sogno.
  2. CAT (cycle adjustment technique): Questo metodo è molto efficace ma richiede costanza, consiste nell’amplificare lo stato subconscio d’allerta durante la parte finale della fase REM del riposo, in pratica, dovremo modificare il nostro ciclo del sonno, svegliandoci 90 minuti circa, prima dell’orario abituale della sveglia e continuare nel tempo fino a quando non diventi un’abitudine, a quel punto dovremo riprendere i nostri orari precedenti.
  3. WBTB (wake back to bed): Questo metodo è un mix dei due precedenti metodi, dovremo acquisire l’abitudine di svegliarci circa 6 ore dopo esserci addormentati, rimanendo svegli e vigili per un’ora, mantenendoci concentrati nel raggiungere e riconoscere il sogno, esattamente come nella fase MILD, al termine dell’ora, dovremo tornare a dormire. Modificando le fasi REM andremo ad avere più possibilità di entrare in un sogno lucido.
  4. WILD (wake initiated lucid dreams): Questa ultima tecnica consiste nel rilassare il corpo assecondando la materializzazioni di immagini nella nostra testa, lasciando andare il pensiero fino a quando non si inizia a sognare, mantenendosi  comunque coscienti, senza addormentarsi veramente.

Tendenzialmente i fattori chiave sono la costanza nel ripetere una o il mix di più tecniche, nel tempo, fino a quando il corpo non si sarà abituato al cambiamento, con l’aumentare della padronanza della tecnica, aumenterai la frequenza dei sogni lucidi e ti sentirai il potere di agire nel sogno.

Le sette fasi di Tholey

Paul Tholey, studioso e professore universitario che ha dedicato all’universo onirico buona parte della sua vita e delle sue ricerche, ha elaborato una scala in sette fasi che caratterizza momenti precisi del sogno lucido.

Queste fasi, che partono con la consapevolezza del sognatore di stare sognando e finiscono con la “lucidità del ricordo”, ovvero la possibilità, per il sognatore, di rammentare con esattezza e ricostruire ciò che è successo nell’astrazione, attraversano diversi step, passaggi che implicano la “lucidità delle scelte”, la “lucidità della coscienza”, la “lucidità della vita reale”, la “lucidità della percezione” e quella del significato.

In altre parole, attraverso un graduale scivolamento del sognatore nella dimensione lucida del sogno, si attraversano momenti che toccano sfere e ambiti trasversali, dalla percezione dei sensi alla consapevolezza dell’accaduto, da stati di generale confusione a prese di lucidità.

Il sognatore via via si accosta sempre di più al senso di quello che sta sognando, fino a poterne gestire gli effetti cambiandone l’andamento.

Come riconoscere un sogno lucido

Per riconoscere un sogno lucido, dobbiamo imparare ad essere consapevoli di star vivendo un sogno e non la realtà, per farlo dovremmo raccogliere più indizi possibili ecco alcuni esempi:

  • Guardare gli oggetti, le insegne, i volti o meglio ancora le proprie mani, se i contorni non sono nitidi ma sfumati, con buona probabilità stai vivendo un sogno lucido
  • Controllare l’orario, se ti è possibile, controlla l’orario di un orologio, si è visto che in un sogno difficilmente i tempi sono coerenti con gli intervalli in cui controlli.
  • Prova a saltare, spesso i salti nei sogni lucidi sono innaturali e si può finire per galleggiare letteralmente in aria

 

I sogni lucidi servono

Secondo una ricerca pubblicata su nature, una maggior frequenza di sogni lucidi è associata ad una maggior attività cerebrale, in particolare nella corteccia e le aree di associazione temporo parietale.

Se invece la loro frequenza è bassa, e se avviene talvolta più “a comando” che naturalmente, possiamo comunque beneficiare degli effetti benefici dell’induzione in sogni lucidi, che sembrano potenzialmente essere moltissimi: dalla riduzione degli incubi a quella di stress post-traumatico legata ad episodi e momenti di blocco interiore vissuti precedentemente.

Se la palestra comincia (anche) dal materasso

Viviamo un tempo delicato e molto fragile, in cui abbiamo dovuto mettere in discussione molte certezze, perfino delle libertà che fino ad un anno fa ci sembravano così naturali da considerarle più come abitudini.
Quella di potersi muovere e spostare senza vincoli, ad esempio, o quella di poter fare della semplice attività fisica, nei contesti e negli spazi che più ci aggradavano.
Ora che dobbiamo spendere più tempo dentro casa, e che talvolta le attività di centri sportivi e palestra vengono limitate, molte persone soffrono per la mancanza di scelte, di ossigeno, di sport.

Ebbene, l’antidoto allo smarrimento è concentrarsi quotidianamente su piccole pratiche, esercizi semplici, costanti, che allontanino i pensieri negativi, permettano al nostro corpo di lasciar andare le emozioni non proficue, che distraggano la mente riportandola su un’idea di futuro e di speranza. Perché tutto volgerà per il meglio e potremo presto tornare ad avere un equilibrio corpo/mente, interno ed esterno, sano e più forte che mai.

L’attività fisica che parte dal materasso

Già fin dal primo risveglio, ogni mattina, potreste ad esempio cominciare la giornata attivando i muscoli della schiena, dei glutei e delle gambe con una serie di esercizi che si possono svolgere comodamente proprio da seduti, dal materasso.
Prendere l’abitudine di dedicarsi uno spazio quotidiano, anche di dieci minuti, soltanto per noi, per dare il buongiorno al corpo, è infatti un metodo efficace e salutare per partire col piede giusto.
Negli scorsi mesi, quando le misure di chiusura più stringenti erano estese in maniera totale, abbiamo visto letteralmente “spopolare” tutorial di video su squat, piegamenti, crunch in versione home-made.
Ciascuno, per non perdere il ritmo e la buona abitudine di allenarsi, si è arrangiato come meglio poteva.
Oggi vogliamo dunque consigliarvi una serie di piccoli esercizi da svolgere in modo corretto, senza sforzi o senza bisogno di attrezzi particolari, sperando di potervi essere d’aiuto durante queste settimane di rinunce e stanchezza mentale.

Qualche dettaglio in più sugli esercizi da seduti

Quella del “bambino felice” (happy baby pose) è una delle posizioni con cui iniziare, e poi concludere, la nostra sessione di piccoli esercizi mattutini sul materasso.
Alzate le gambe verso il soffitto, afferrate le caviglie con le mani e mantenete la posizione per pochi minuti.
Aiuterete la colonna vertebrale ad allungarsi completamente e i muscoli ad attivarsi con dolcezza.

I crunches “a diamante”

Dopo la posizione del bambino felice, provate i crunches a diamante. L’esercizio si chiama così perché, piegando le ginocchia e facendo toccare i piedi l’uno con l’altro, dovreste ricreare con le gambe la forma di un diamante. A quel punto, con le mani distese lungo i fianchi, cercate di tirarvi su, lavorando di fianchi e addome, fino al punto di tensione.
Non esagerate con lo sforzo, altrimenti rischierete di compromettere la salute della schiena. Non si tratta di una prova di resistenza ma di un esercizio efficace per lavorare sul blocco addominale.

La posizione del piccione

Distendete una delle due gambe all’indietro, mentre l’altra portatela in avanti, facendo sì che il ginocchio di quella anteriore aderisca il più possibile al materasso.
Con il busto e la schiena portatevi leggermente in avanti, mantenendo il busto più dritto possibile.
Rimanete in questa posizione alcuni minuti, prestando soprattutto attenzione a non ruotare la colonna vertebrale.
Una volta completato l’esercizio con una gamba, svolgete la stessa pratica anche per l’altra.
Si tratta di una posizione molto comune e praticata in numerose discipline: un toccasana per i muscoli delle gambe e l’allungamento della colonna.

Il ponte

Il tradizionale bridge, con i talloni allineati ai glutei, dunque gambe non troppo aperte né completamente strette (è la larghezza del bacino, il punto di riferimento) sollevate i fianchi dal materasso, spingete bene glutei e addome e ripetete circa 10-12 volte, mantenendo la posizione “in ponte” per venti secondi.
Si tratta di un esercizio che riattiva la circolazione e i vari muscoli del corpo. Non è una passeggiata, bisogna ammetterlo, specialmente se svolto appena svegli…ma è un toccasana per il nostro corpo: provare per credere.

Torsione della colonna

L’ultimo esercizio che vi proponiamo è lo spinal twist, ovvero con le braccia allungate a formare una T, piegate la gamba destra sulla sinistra e portarla il più possibile vicino al busto.
Se il vostro corpo segue la torsione della gamba in piegamento, con la testa invece giratevi dal lato destro e guardate oltre la spalla.
State in posizione per un paio di minuti e poi, naturalmente, svolgete l’esercizio anche dal lato opposto.

Buon risveglio,
e Buon allenamento!

Oli Essenziali: poche e semplici regole per un sonno migliore

Gli oli essenziali sono uno strumento fondamentale per il benessere del riposo: essi infatti, grazie alle loro proprietà lenitive e rilassanti, sono in grado di stimolare processi che vanno ad agire sui muscoli, sulla pelle, e perfino sulla mente, aiutando a sconfiggere ansia, paure notturne, insonnia.
Tutti coloro che sono affetti da stati di malessere legati al riposo dovrebbero provare a sperimentare i molti benefici degli oli essenziali.

Come usarli

Prima di tutto è consigliabile spendere due parole sull’uso degli oli. Bisogna infatti suggerire la loro diluizione, attraverso creme – ottimo l’olio di mandorle, per esempio – o impacchi, poiché assumerli in purezza non è sempre la scelta migliore.
Basterà strofinare il composto sui polsi, con movimenti dolci e circolari, o sulle tempie, prima di coricarsi e l’effetto sul riposo notturno potrà goderne di enormi benefici.

Un altro metodo d’uso, funzionale e pratico, può essere quello del bagno caldo: esattamente come i sali, se versate delle gocce di olio essenziale nell’acqua calda, prima di riposare, potrete godere di un piacevole effetto rilassante e ristoratore.

E sul cuscino? Beh, potreste provare anche un mix di oli essenziali con cui ricoprire il vostro cuscino preferito.

Gli oli, a rilascio graduale, sprigioneranno durante la notte tutte le loro proprietà e vi aiuteranno a rilassarvi.

Oli essenziali: quali usare

Molti sono gli oli che aiutano a riequilibrare il sonno, fornendo un valido rimedio alla qualità del riposo e placando gli spiacevoli malesseri e fastidi legati a fenomeni di insonnia.

Lavanda: Mai più senza. Le gocce di lavande sono un rilassante naturale doc. Il loro potere calmante sarà uno dei principali rimedi dell’insonnia notturna.

Valeriana: Avrete senz’altro sentito parlare del potere calmante di questa pianta, che viene usata da secoli come “terapia” naturale per gestire stati emotivi di rabbia e tensione.
Ebbene, la valeriana può esservi d’aiuto anche nell’affrontare nottate turbolenti, quando l’insonnia sembra non darvi tregua.

Camomilla: La camomilla è forse l’antinfiammatorio naturale per eccellenza. Grazie alle sue proprietà lenitive, anche sul sistema muscolare, è utilissima in caso di traumi da sforzo, contratture, tensioni, specialmente se queste coinvolgono la schiena e il collo, parti estremamente sensibili nel processo di riposo notturno.

Ylang Ylang: Con le sue antichissime virtù, ben note nel mondo orientale, il potere sedativo e rilassante di questo olio è ormai apprezzato e ben noto da tutti coloro che sono soggetti a disturbi legati a insonnie e tensioni notturne.

Olio di Neroli: L’olio di neroli, estratto dal fiore dell’arancio amaro, abbassa i livelli di pressione sanguigna ed ha un notevole potere calmante. Poco conosciuto, si tratta di un rimedio efficace e molto potente per un riposo efficace.

Olio di cedro: L’olio di cedro è ottimo in caso di ipertensione e per ridurre la frequenza cardiaca. Il suo tocco intenso e fresco sarà un piacere per i sensi, avvolgendo il vostro riposo in un’oasi di profumi e aromi iper-rilassante.

Melissa: Ottima da assumere anche con infusi e tisane, la melissa agisce sul sistema nervoso e andando ad agire direttamente su stati di ansia e stress.

Scegliete il vostro ambiente relax

Per aumentare l’effetto benefico degli oli essenziali, sceglietevi un ambiente rilassante e con la giusta illuminazione, meglio una luce tenue e calda, selezionate della buona musica rilassante, ecco per voi la nostra playlist, chiudete gli occhi, sgomberate la mente e concentrate sul vostro respiro.
In poco tempo corpo e mente si rilasserà e potrete riposare tranquillamente senza l’interruzione di brutti pensieri e stress.

Dunque, poche e semplici regole da seguire che potranno garantirvi un riposo più efficace e salutare Che cosa aspettate a provarci?
E buon riposo!

Zeno - Spotify Compilation